Il punto sulla nostra Prima Divisione Femminile: intervista al coach Fulvio Hovhannessian.
Coach questo è il suo primo anno al Volley Club Trieste, in una stagione purtroppo interrotta prematuramente dall’epidemia. Quali sono le sue impressioni sulla società in questa nuova avventura?
Dopo tre anni di grande intensità all’Olympia, instaurando rapporti di amicizia e avendo ottenuto la serie D iniziando da zero, avevo la necessità di una nuova sfida. Questa è arrivata con il Volley Club, una società giovane e piena di entusiasmo che mi ha coinvolto da subito, sia nella programmazione del lavoro sia sulla rifondazione della squadra che la scorsa stagione si era salvata all’ultima giornata. Conoscevo già l’ambiente, ma sono rimasto piacevolmente colpito dall’entusiasmo societario e del parco allenatori della società, dove si vive una sana e genuina collaborazione, ricca di dialogo e complicità.
La rosa è stata rivoluzionata non poco sotto la sua guida: in base a che criteri e con quali obiettivi?
Il gruppo della prima divisione doveva rinnovarsi e aveva una gran voglia di crescere, migliorando possibilmente i risultati. Con il direttore sportivo Stefini e i dirigenti Freccioni e Dose abbiamo fatto un lavoro intenso durante la fase estiva, andando a valutare tutte le possibilità che si sono presentate. Le richieste di far parte di questa squadra sono state davvero tante, fino a superare la nostra capacità di accoglierne in palestra. Abbiamo adottato un approccio equilibrato, componendo la rosa con un mix di ragazze più esperte della categoria, appartenenti alla società, e un bel gruppo di giovani ragazze che arrivavano da esperienze completamente diverse. Soprattutto tra le under 18, c’era chi si affacciava per la prima volta in questo campionato.
Come ha gestito e impostato il lavoro di questa nuova squadra?
Mi sono subito adattato alle esigenze del gruppo e le ragazze sono state fantastiche fin dall’inizio, lavorando e impegnandosi ad ogni allenamento. Le risposte sul campo sono arrivate immediatamente con delle vittorie importanti e prestazioni tecniche molto positive, che ci hanno permesso di vincere il girone di qualificazione con ampio anticipo. Una cosa impensabile all’inizio della stagione, nonostante fossi convinto della qualità della rosa. La crescita ha avuto conferma anche nelle più giovani, impegnate nell’Under 18, dove hanno avuto modi di esprimersi con sicurezza, soprattutto nelle ultime partite.
Cosa si porta a “casa” di questa stagione?
Siamo riusciti a creare un gruppo solido, unito e molto motivato ad alzare via via l’asticella con obiettivi sfidanti. Resta il rammarico di essersi fermati per questa maledetta epidemia, perché siamo convinti che ci saremmo tolti delle belle soddisfazioni. Non rimane, in questo momento, che restare tutti uniti (anche se a casa) augurandoci di ritrovarci più forti di prima.
Oltre a sottolineare nuovamente l’impegno delle ragazze nel lavoro in palestra, ci tengo a condividere i meriti dei risultati ottenuti con il mio dirigente e aiuto-allenatore Stefano Dose, che ringrazio per il supporto che mi ha dato, in palestra e fuori, contribuendo peraltro con la sua goliardia a quell’ilarità che non deve mancare in una squadra.
Tirando le somme?
In questa stagione abbiamo dimostrato di saper vincere con la giusta mentalità. La crescita tecnica sarà sicuramente un bagaglio che le atlete si porteranno dietro anche nella prossima stagione: non ci resta altro che pazientare e rimanere a casa, in attesa che questa pandemia passi, per riprendere quando l’emergenza sarà rientrata con l’impegno ed entusiasmo dimostrati durante l’anno, se non ancora di più.