Quelle che non mollano mai! Tiriamo le somme con l’allenatore della squadra di serie C femminile che ha stupito tutti nel corso della stagione.
Coach, questa è stata per te la prima stagione in serie C dopo la promozione della scorsa stagione. Ci racconti come è stato il debutto?
L’avvio è stato il momento cruciale , soprattutto perché si trattava della prima volta. Il primo gap da colmare era la scarsa conoscenza del campionato, pertanto nel periodo estivo mi sono dedicato a studiare le avversarie e a programmare la stagione. Penso che da parte mia e della società sia stato fatto un grande lavoro: ho apprezzato di cuore la disponibilità dei tanti dirigenti, allenatori e giocatrici (non solo del Volley Club Trieste) che mi hanno aiutato e consigliato in questo senso.
Sono fermamente convinto che due delle caratteristiche vincenti per un allenatore che punti a crescere siano la grande voglia di imparare e la capacità di ascoltare, per raccogliere suggerimenti da tutti.
Mi sono concentrato molto sulla composizione della rosa e dello staff.
Per quanto riguarda le atlete, posso dire che mi sono focalizzato , oltre che sulle capacità tecniche, su aspetti attitudinali quali l’impegno e l’ambizione di fare bene. Partivamo già da una buona base di atlete giovani che avevano fatto la promozione la precedente stagione, che abbiamo integrato con ragazze motivate e serie per innalzare il livello tecnico e l’intensità dell’allenamento: sono convinto che questa sia la base di tutto.
In termini di staff tecnico, alla riconferma di Diego Rota abbiamo aggiunto un elemento fondamentale e giovane quale Elia Giorgi, che ha portato ulteriore vivacità in palestra oltre a un lavoro di analisi tattica fondamentale per la categoria in cui ci saremmo confrontati.
Pronti, attenti, via! Come è stato il campionato?
All’inzio delle attività l’obiettivo da neopromossa era chiaramente la permanenza in serie C. Sinceramente, però, finita la preparazione atletica e fatti i primi allenamenti, il ritiro e le prime partite di Coppa Regione, mi sono reso conto che non avevo a disposizione una squadra qualunque, ma un gruppo di ragazze che sono macchine da guerra!
Per mia filosofia pretendo grande impegno in allenamento, ma durante l’intero anno non ho mai ricevuto un “no” o un “non ce la faccio”: sintomo che le ragazze avevano voglia di crescere e giocare forte. Pensate che la presenza agli allenamenti della squadra è davvero molto vicina al 100%, evidenza oggettiva di un gruppo e un ambiente che sicuramente “funzionano”. Questo è stato un elemento trainante lungo la stagione.
Il programma di lavoro che avevo impostato prevedeva una partenza molto forte, andando a lavorare sulla combinazione “preparazione fisica e gioco”. Ciò ha portato a risultati ben oltre le aspettative: quasi fino alla fine del girone di andata siamo stati al primo posto e abbiamo ottenuto anche la qualificazione alla finale di Coppa Regione.
A quel punto, naturalmente gli obiettivi stagionali sono cambiati: abbiamo pertanto iniziato a lavorare nell’ottica di raggiungere il picco di forma ai playoff, diventati l’obiettivo primario. Infine, il Covid-19 ci ha fermato, come tutto il resto dello sport in Italia e nel mondo.
Grande rammarico, insomma.
Sinceramente nel primo periodo di sospensione speravo ancora di riuscire a fare almeno i playoff, così abbiamo continuato a lavorare intensamente, da casa, sette giorni su sette per eventualmente rientrare in palestra nello stato di forma ottimale.
Poi giustamente è arrivato lo stop definitivo, perché la ripresa non era fattibile. Sul momento un po’ di rammarico c’è stato, però guardando, come da mia natura, il bicchiere mezzo pieno, è stato un anno semplicemente fantastico. Abbiamo accumulato grande esperienza e consapevolezza nei nostri mezzi, oltre che avere avuto la gratificazione di aver visto le ragazze migliorare così tanto, che non è cosa scontata.
E adesso, come procede con la squadra?
Le ragazze avevano spinto davvero tanto durante la stagione, ma non finiscono mai di stupire. Sarebbe stato normale un rilassamento, o comunque una pausa, invece sembrano delle professioniste per impegno e applicazione. All’ufficializzazione della fine del campionato erano chiaramente dispiaciute per non essere riuscite a concludere quello che avevano iniziato, ma ripeto: sono delle “guerriere” e si sono rimboccate le maniche un’altra volta per riprendere la prossima stagione ancora più in forma e più forti di prima.
In questo periodo si stanno allenado in casa, con schede di preparazione personalizzate preparate da noi tecnici, usando le attrezzature e gli spazi a loro disposizione. Ci stiamo già preparando per il nuovo lavoro fisico, specifico per ruolo, che andremo ad affrontare nella prossima stagione.
Sul piano tecnico e tattico, assieme a tutti gli allenatori del Volley Club Trieste e dell’EuroVolley School, con cui collaboriamo quotidianamente, abbiamo pianificato una serie di attività e di seminari online per le ragazze e i ragazzi, declinati sulle rispettive categorie e persino sui ruoli.
La novità è che stiamo organizzando incontri su specifici temi (ad esempio, alcune metodologie di allenamento) coinvolgendo tecnici e giocatori assieme, in maniera da poter essere al rientro in palestra già in qualche modo allineati su quello che andremo a fare.
Quindi state già lavorando in ottica prossima stagione… Come sarà?
Molto dipenderà da come si svilupperà la situazione in regione e in Italia dal punto di vista sanitario, ma si vedono già dei miglioramenti. Speriamo bene.
Per quanto riguarda staff e squadra, ci siamo già confrontati individualmente, anche perché l’astinenza da palestra si sente e siamo tutti fortemente motivati a riprendere da dove abbiamo lasciato. Nei colloqui ho percepito una grandissima voglia di ricominciare e di prendersi una grossa rivincita personale e di squadra, perché lasciare le cose a metà non è nel nostro stile.
Puntate a una stagione sulla falsariga della precedente?
La monotonia è il peggior male che ci sia, soprattutto dopo un periodo così lungo di reclusione. Partiremo con obiettivi più alti della semplice salvezza.
Come società abbiamo alcuni progetti ambiziosi, sia per i risultati sportivi che per il sociale. L’impegno e le idee non mancano… come si suol dire, “chi vivrà vedrà”.
Ringraziamenti particolari?
La lista sarebbe infinita, ma se devo citare qualcuno ovviamente seguo il cuore: ringrazio le atlete della mia squadra, che mi danno la motivazione più grande per lavorare quotidianamente per la pallavolo, anche in questo periodo. Mi portano a fare il conto alla rovescia per il ritorno in palestra…